IL MERCATO DEGLI AFFITTI


Da una semplice ma corretta analisi, basata semplicemente sul “guardarsi intorno”, non si può non accorgersi come la società, intesa come famiglia/lavoro, sia negli ultimi anni profondamente cambiata in termini di abitudini. Da questo cambio sostanziale non poteva rimanere fuori il bene primario degli italiani: l’abitazione…sempre più in locazione!.
Nuovi nuclei familiari, giovani coppie, nuove convivenze, trasferte lavorative, aziende che “si spostano”… stanno contribuendo ad aumentare costantemente i numeri di contratto “regolarmente registrati” annualmente in Italia (ben oltre il milione e trecentomila rimanendo nell’abitativo).
Se consideriamo inoltre che la media di permanenza nell’abitazione delle persone che stipulano un nuovo contratto locativo si è abbassata a due anni, si può tranquillamente inserire il mercato delle locazioni in uno di quei pochi settori che attualmente attraversano un periodo di “forte dinamismo”.

Un ulteriore contributo allo sviluppo del settore è arrivato dalle varie riforme del settore (contrattuali e fiscali) che hanno portato in una prima fase l’introduzione dei canoni concordati (1998) con i relativi e ancora attuali sgravi fiscal e in una seconda fase con l’introduzione della cedolare secca (2011) che, in un primo momento non risultò particolarmente attraente per i proprietari, mentre successivamente con l’introduzione del “piano casa di Renzi” (dal 2014 al 2017 prorogato a tutto il 2019) che prevedeva la riduzione dell’aliquota al 10% per i contratti a canone concordato e più recentemente (gennaio 2020) con la stessa riduzione diventata legge in via definitiva, possiamo affermare che le positive conseguenze, già ben avviate dalle stesse riforme, si potranno ulteriormente toccare con mano al punto di poter affermare che attualmente il settore delle locazioni risulta essere, per chi intende investirci, uno dei migliori in termini di fiscalità, stabilità e sicurezza di risultati.